In questo periodo, che coincide con il decimo anniversario dell’invasione russa in Ucraina e il secondo anno di aggressione su larga scala, gli sforzi del regime di Putin per diffondere la sua propaganda nel nostro paese sono in aumento. Allo stesso tempo, si moltiplicano gli appelli rivolti alle nostre istituzioni per ridurre se non annullare l’invio di armi e per esercitare pressioni a livello internazionale, in modo da costringere l’Ucraina a cedere e avviare negoziati con lo stato aggressore per raggiungere una “soluzione rapida del conflitto”;
Noi, come cittadini italiani ed europei, in solidarietà con la diaspora ucraina sottolineiamo con determinazione l’importanza di dover sostenere la Formula di Pace di dieci punti scritta dall’Ucraina, basata sui princìpi e sulle norme della Carta delle Nazioni Unite, finalizzata al raggiungimento di una pace duratura in cui il diritto e la sicurezza internazionale vengono ripristinati così come l’integrità territoriale dell’Ucraina.
Chiediamo quindi ai Parlamentari e ai membri del Governo del nostro paese di agire prontamente in sinergia con il Governo ucraino al fine di cooperare con più efficacia, sia in sede nazionale, europea, nonché con gli altri paesi alleati al fine di compiere tutti gli sforzi possibili e necessari per il perseguimento degli obiettivi contenuti nella Formula di Pace.
Riteniamo che l’attuale tentennamento tra gli alleati occidentali sul come e quando sostenere l’Ucraina sia un pericolo mortale non solo per per questo Popolo ma anche per l’intero mondo democratico.
Negli ultimi dieci anni la Russia ha intrapreso non solo una guerra contro l’Ucraina, violando i suoi confini nel tentativo di eliminarla e umiliarla, ma ha anche dichiarato guerra all’Unione Europea. Ciò è dimostrato dai tentativi sistematici di influenzare dall’esterno i processi democratici dei paesi membri e dall’uso di tecniche di guerra ibrida per perseguire i suoi obiettivi espansionistici. Il regime di Putin inoltre ha dichiarato guerra all’esistenza di regole comuni e condivise di convivenza tra gli Stati, come dimostrano le ripetute violazioni unilaterali di accordi e leggi internazionali. Infine la Russia ha dichiarato guerra ai Diritti Umani, come dimostrano le azioni deliberate dell’esercito russo nei territori occupati, come riportato nel documento A/77/533 della Commissione Internazionale Indipendente d’Inchiesta sull’Ucraina.
Negli ultimi due anni il governo di Putin ha affermato ripetutamente di ritenere il concetto di popolo ucraino una mera invenzione occidentale e ha ribadito più volte di giudicarlo come un errore storico a cui vuole porre rimedio: le evidenze suggeriscono che la Russia stia perpetrando un genocidio che potrebbe essere il più grande in Europa dal termine della Seconda Guerra Mondiale. Nonostante la violenza scatenata da queste affermazioni e giudizi, il popolo ucraino ha dimostrato con forza la sua esistenzae diessereconvintamenteunitoecapacedimetteredaparteledivisioniinterneperfar fronte all’invasore.
In questi due anni il governo ucraino ha dimostrato che gli armamenti occidentali sono tanto adeguati quanto necessari per difendere la popolazione civile dai bombardamenti russi e per reggere ai continui tentativi di avanzata dell’esercito nemico. L’esercito ucraino ha dimostrato che, se supportato con rifornimenti affidabili, è capace di respingere l’invasore russo e di costringerlo a ritirarsi.
Obbligare l’Ucraina al tavolo dei negoziati in questa fase significherebbe solo posticipare la nuova onda dell’aggressione militare da parte della Russia, forse ancora piĂą sanguinosa, anche alla luce dei vani impegni diplomatici intrapresi dall’Ucraina nel corso degli ultimi 10 anni:
- La Crimea è stata consegnata ai russi senza protezione militare, ma con la speranza, seppur vana, che gli strumenti legali e diplomatici potessero riportare questo territorio sotto la bandiera ucraina. Nonostante la sentenza della Corte Internazionale circa l’illegalitĂ dell’annessione della Crimea, la Russia dimostra spregio verso il diritto internazionale e continua ad occupare la penisola.
- Dopo l’invasione sul territorio del Donbass, l’Ucraina si è seduta al tavolo dei negoziati con il Cremlino ed ha firmato l’accordo Minsk 1: nonostante ciò i russi lo hanno sistematicamente violato. Anche il cosiddetto Minsk 2 non ha portato al “cessate il fuoco” ed un referendum costituzionale previsto, ma ha dato alla Russia la possibilitĂ di rafforzarsi ed iniziare l’aggressione a vasta scala nel 2022.
- Dal 2014 l’Ucraina chiede all’ONU un’iniziativa di Peace Keeping in Ucraina, ma l’uso del veto da parte della Russia rende vana la richiesta e dimostra, ancora una volta, la forte assenza di volontĂ russa di arrivare alla soluzione pacifica.
- Nel 2023 l’Ucraina ha presentato il suo piano di pace e sta lavorando sullo sviluppo pratico richiamando altri paesi a sostenerlo.
- Ad oggi l’Ucraina ha condotto oltre 200 round di negoziati con la Russia, la quale non ha mai mostrato alcun interesse nel rispettare i patti e nel porre fine all’invasione cominciata nel 2014, nonché nel riconoscere all’Ucraina il diritto di esistere come stato indipendente.
La lotta dell’Ucraina non è solo per la sua sovranitĂ , ma simboleggia anche la resistenza popolare contro l’aggressione e l’oppressione imperialista per l’intero Globo. Una vittoria dell’Ucraina manderĂ un messaggio chiaro ai potenziali aggressori: le violazioni del diritto internazionale e dell’ordine globale non saranno tollerate. Questo vale non solo per l’Ucraina, ma anche per un futuro stabile e sostenibile per tutti i popoli che cercano la pace, la libertĂ e la giustizia. Qualsiasi successo dell’aggressore porterebbe il messaggio agli altri potenziali invasori che l’aggressione militare funziona e, in quanto impunita, può essere facilmente usata per i loro fini.
Nel caso in cui l’Ucraina accettasse le condizioni del Cremlino, una corsa agli armamenti a livello mondiale sarebbe, a nostro malgrado, inevitabile: i paesi pacifici riceverebbero un messaggio secondo cui, per garantire la sicurezza del loro territorio, non possono fare affidamento sul sostegno degli alleati e sul diritto internazionale, ma devono assicurarsi di essere militarmente forti, compreso il possesso di armi nucleari. Qui vale la pena ricordare che l’Ucraina è uno dei pochi paesi al mondo ad aver rinunciato alle testate nucleari, avendo eliminato gli arsenali ereditati dall’Unione sovietica (terzi al mondo dopo la caduta dell’URSS). La Russia invece ha agevolmente dimenticato l’impegno assunto con la firma del Memorandum di Budapest del 1994, ovvero quello di rispettare l’indipendenza, la sovranitĂ e i confini dell’Ucraina.
La nostra chiamata è per una vittoria che ponga fine al conflitto attuale, con la certezza che questo possa riaffermare i principi di sovranitĂ , integritĂ territoriale e responsabilitĂ internazionale. Per il bene dell’Ucraina, dell’Italia e dell’ordine mondiale, sosteniamo #victoryforpeace: ci uniremo per sostenere questa visione di Pace Giusta. La nostra presenza in piazza sarĂ un simbolo della nostra solidarietĂ con il popolo ucraino e un segnale della nostra determinazione a difendere i principi di sovranitĂ , sicurezza e ordine mondiale basato su regole condivise e comuni.